La valle del Casentino è immersa nel fascino del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. È una delle aree naturali più antiche e magiche d’Europa con oltre 5.000 ettari di boschi e migliaia di alberi secolari. La Riserva Naturale del Sasso Fratino si estende all’interno del parco con i suoi 764 ettari ed è la prima riserva naturale integrale istituita in Italia nel 1959 ed entrata a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Incantevole con le sue bellezze artistiche e culturali, insediamenti di origine etrusca, pievi romaniche, borghi e castelli medievali, santuari e monasteri millenari che vi faranno tornare indietro nel tempo.
Castello dei Conti Guidi
Foto di Daniele Ragazzini
Il borgo medievale di Poppi sorge sulla sommità di un colle. Il grande castello domina il paese e gran parte della valle del Casentino. Il paese, ancora circondato dalle sue possenti mura, accoglie i visitatori con una bella architettura armonica che vale la pena vedere. Poppi è considerato il gioiello di questa valle toscana. Non è un caso infatti che sia stato inserito tra i borghi più belli d’Italia. L’attrazione principale di Poppi è sicuramente il castello dei Conti Guidi. Questo edificio del XIII secolo è una delle attrazioni più visitate di tutta la provincia di Arezzo. Di particolare interesse è la Biblioteca Rilliana all’interno del castello, che conserva 25.000 volumi antichi. A Poppi si trova la Colonna di Dante, situata all’inizio della piana di Campaldino che fu teatro della sanguinosa battaglia campaldinese tra Guelfi e Ghibellini nel 1289.
Santa Maria del Sasso
Foto di Adele Bonucci
Il Santuario di Santa Maria del Sasso, importante e raffinato esempio di architettura rinascimentale della valle del Casentino. Questo toponimo è dovuto all’apparizione della Vergine Maria nel 1347 su una grande pietra, ancora oggi visibile all’interno del Santuario insieme a preziose opere d’arte. Nei pressi del santuario si trova il capoluogo della Valle del Casentino: Bibbiena. È un paese medievale e rinascimentale, è la città della fotografia in cui hanno sede il CIFA (Centro Italiano Fotografia d’Autore) e il Museo Archeologico del Casentino. All’interno del Museo Archeologico del Casentino è possibile vedere tutti i reperti ritrovati nel tempo dal Gruppo Archeologico del Casentino. Numerose fiere sono organizzate per tutta l’estate a Bibbiena. La più importante è la rievocazione del MEA, per commemorare un fatto accaduto nel XIV secolo quando una bella dama fu contesa tra un povero ragazzo e un nobile.
Castello di Porciano
Foto di Carlo Gabrielli
La memoria storica di Porciano risale all’anno 1000, infatti è citata in un testo dell’anno 1017. Si narra che nel 1311 il poeta Dante Alighieri si recò per la prima volta a Porciano per convincere i Conti Guidi ( da sempre contrari ai guelfi fiorentini) per sostenere il neo incoronato imperatore Arrigo VII e convincerlo a schierarsi dalla parte ghibellina. Due celebri lettere furono inviate da Dante da Porciano. La prima fu scritta per i Fiorentini per convincerli a sottomettersi all’Imperatore. Il secondo fu mandato dall’imperatore per spingerlo a combattere contro Firenze. I Conti Guidi non mantennero le promesse e Dante espresse il suo disprezzo per i traditori nel capitolo 14° del Purgatorio (parte della Divina Commedia). Ciò provocò la vendetta dei Guidi che imprigionarono Alighieri in una delle stanze del castello di Torciano.
Camaldoli
Foto di Carlo Gabrielli
Camaldoli è una comunità di monaci benedettini, fondata mille anni fa da San Romualdo. Le sue due case, il Sacro Eremo e il Monastero, sono immerse nella foresta e rappresentano due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica: la solitudine e la comunione. La vita comunitaria monastica è incentrata sulla ricerca di Dio, sulla preghiera e sul lavoro ed è aperta a condividerla con uomini e donne, soprattutto attraverso l’ospitalità. La Foresteria offre uno spazio (accessibile a tutti) di approfondimento spirituale e culturale, di dialogo e di incontro.
Pratomagno
Foto di Adele Bonucci
Il Pratomagno è una dorsale che sorge nella valle del Casentino. La vetta più alta del monte raggiunge i 1592 metri sul livello del mare ed è denominata Croce del Pratomagno. La Croce del Pratomagno è un monumento inaugurato il 2 settembre 1928: è una grande croce modulare in ferro che domina l’intero monte ed è visibile anche da grande distanza. Questo prato è così alto da poter godere di panorami incredibili su metà della Toscana. Questo rende il Pratomagno un luogo ideale sia per brevi passeggiate che per itinerari impegnativi. Le albe e i tramonti qui sono sbalorditivi. Di particolare fascino sono le passeggiate sui prati nelle notti di luna piena. Il Pratomagno illuminato dal chiaro di luna è incantevole. L’atmosfera è indescrivibile.
Badia Prataglia
Foto di Carlo Gabrielli
Badia Prataglia è il borgo più antico del Parco Nazionale e le sue origini risalgono al 986. Il paese nasce dall’aggregazione di alcune case intorno alla chiesa, unica parte rimasta dell’antica abbazia. All’interno dell’odierna chiesa si trova una cripta romanica. La lavorazione artigianale del legno (un tempo diffusa in tutta la valle), ha qui una lunga tradizione. Da segnalare il Centro Visite del Parco Nazionale dedicato all’uomo e al bosco, e la località limitrofa “Il Capanno”, punto di partenza del Sentiero Natura dedicato alla faggeta.
Santuario della Verna
Foto di Carlo Gabrielli
Il Santuario della Verna si trova sull’Appennino Toscano. Il monte, ricoperto da un monumentale bosco di faggi e abeti, è visibile da tutta la vallata e la sua sommità (1283 m) è tagliata verticalmente in tre lati. Sopra la roccia e circondato dal bosco si trova il grande complesso del Santuario che, nella sua architettura massiccia e articolata, custodisce numerosi tesori di spiritualità, arte, cultura e storia. Nell’estate del 1224 san Francesco si ritirò a Monte della Verna per il consueto periodo di silenzio e di preghiera. Durante il suo soggiorno ha chiesto a Dio di poter partecipare alla Passione di Cristo, mistero di amore e di dolore. Il Signore lo ascoltò e gli apparve in forma di serafino crocifisso, lasciandogli in dono i sigilli della sua passione. Per questo Francesco è diventato anche l’immagine esteriore di Cristo, al quale già somigliava molto nel cuore e nella vita. L’evento delle stimmate e l’esempio di vita sono i beni più preziosi che Francesco ha donato ai frati della Verna. L’impegnativa eredità di San Francesco, oltre a coinvolgere personalmente ogni frate, diventa anche il principale messaggio che la comunità vuole trasmettere a tutte le persone che visitano La Verna.
Castello di Romena
Il castello di Romena è di importante pregio non solo per la sua storia e architettura, ma anche per la bellezza del paesaggio in cui è inserito. Le tre torri rimaste sono visibili da molte parti della valle del Casentino e dominano gran parte di essa. Questo ambiente straordinariamente suggestivo non può che aver influenzato lo spirito di due grandi figure della letteratura italiana: Dante Alighieri che qui soggiornò durante il suo esilio all’inizio del Trecento e Gabriele D’Annunzio, dal giugno all’ottobre 1902. Il primo cita Romena e la sottostante “Fonte Branda” nel capitolo Inferno XXX (vv. 73-78) quando parla di Adamo, il Falsatore. Il secondo scrisse qui il terzo libro della Laudi. Il castello di Romena è comunemente considerato il più antico del Casentino. Viene menzionato per la prima volta in un documento del 1008 come “castrum” del Conte Guido Alberto della Signoria di Spoleto, che in questa zona possedeva un vasto terreno.
Pieve di Romena
Foto di Carlo Gabrielli
La famosa citazione “TEMPORE FAMIS MCLII” (epoca carestia 1152) è scolpita nel secondo capitello della navata sinistra di questa chiesa romanica dedicata a San Pietro e indica la circostanza e l’anno in cui questa chiesa fu edificata. La Pieve di Romena in Casentino non è solo uno straordinario e affascinante monumento romanico, ma è un luogo di fede, con un tocco molto speciale e personale. Un luogo dove il nostro corpo e la nostra mente cercano di trovare il giusto equilibrio. Qui si tengono incontri e corsi tematici. Persone provenienti da tutta Italia ed Europa vengono a visitare questa chiesa e le strutture adiacenti. Per questo la Chiesa Parrocchiale di Romena si chiama “Porto di Terra”. Tutto questo grazie alla Fraternità Romena, fondata nel 1991 da Don Luigi Verdi.
Palagio Fiorentino
Foto di Carlo Gabrielli
Stia è il primo paese in cui scorre il fiume Arno ed è noto per la Biennale Europea dell’Arte del Fabbro e per il cosiddetto “panno del Casentino”. In occasione della Biennale Europea dell’Arte del Fabbro, vengono esposte opere artistiche e artigianali realizzate da fabbri italiani ed europei. Il museo Arte della Lana ha sede nel complesso del lanificio, restaurato dopo decenni in stato di abbandono. Un viaggio nella storia dell’Arte della lana dagli albori della civiltà umana fino alla Rivoluzione Industriale e all’età d’oro del lanificio di Stia. In paese ci sono due meravigliosi parchi: il “Palagio Fiorentino” e il “Canto alla Rana”. Il “Palagio Fiorentino” era di proprietà della famiglia Conti Guidi (come altri Castelli della zona) e fu edificato dal Conte Bandino intorno al 1230. La famiglia Conti Guidi diede i natali alla dinastia dei Conti di Palagio che possedettero questo castello per diversi anni. “Il Canto alla Rana” è un parco naturale con ampi giardini e boschi, che costeggia il fiume Arno. C’è anche un parco avventura per bambini.